Calderoli dice riferendosi al ministro di colore Kyenge
“Fa bene a fare il ministro, ma forse lo dovrebbe fare nel suo Paese.E’ anche lei a far sognare l’America a tanti clandestini…..Amo gli animali orsi e lupi com’e’ noto ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non lo dico che lo sia, alle sembianze di ORANGO”
Sapevamo gia’ delle boutades di Calderoli ( la sua maglietta a sfondo razzista in Libia provoco’ dei morti). Leggi l’articolo qui’
Posso capire che puo’ dar fastidio un ministro di colore a uno come lui, ma scendere cosi’ in basso ad offendere non fa mai bene.
Un conto è pensare una cosa del genere, un’altro è esprimerla in pubblico quando si è menbri di un Parlamento dove non dovrebbero mai venir meno i principi di uguaglianza tra le persone, qualsiasi sia la loro origine o il loro credo politico e religioso.
La chiacchera da bar e le facili battute possono essere fatte appunto al bar da persone normali che non rappresentino il pubblico o meglio ancora l’elettorato, che dando il mandato ai suoi rappresentanti pretendono che le regole basilari del vivere comune vengano rispettate e non calpestate impunemente da chi si crede intoccabile perchè eletto in Parlamento
E’ come se qualcuno gli dicesse “che ha sempre quell’espressione ebete di uno che ha appena bevuto troppo vino oppure che con tutti i soldi che prende potrebbe almeno rifarsi i denti che apoaiono marci e sporchi.”
L’offesa come arma si riduce sempre ad un pericoloso boomerang e , ne lui ,nella Lega Nord in questo periodo di profonda crisi dei partiti hanno bisogno di questo tipo di pubblicita’.
La Lega ed i suoi esponenti piu’ saggi ( ne sono rimasti pochi in verita’) prendano le dovute distanze da affermazioni offensive di questo tipo
Fotografo da sempre. Sopravvivo scrivendo e fotografando. Fotografo di guerra negli anni Ottanta ho lavorato come fotogiornalista per il Gazzettino, e (oggi scrivo come collaboratore per la Sinistra Piave) l'Azione di Vittorio Veneto, collaborando con l'Associated Press e altre riviste e agenzie fotografiche. Oggi mi piace considerarmi un fotografo di strada. Scrivo libri sul Veneto, la mia regione e quella dei miei Avi, che amo, e spero di vedere quanto prima autonomo
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