Ieri in un gruppo al quale partecipavo su
Facebook il moderatore ha postato un “Codice Etico per l’uso delle foto ” che ritraggono persone per strada. In queste ultime settimane mi ero permesso di pubblicare dei “candid shots” di gente presa così, mentre cammina per le strade di
Oderzo. Precisando che se a qualcuno avessero dato fastidio avrei subito provveduto a rimouverle
Vengo spesso in questa bellissima cittadina del Veneto; mi rilassa la sua Piazza Grande ancora a misura d’uomo e ricordo anche le accese polemiche che ci furono negli anni 80 quando si paventò l’idea di renderla pedonale. Allora ero il fotografo del +Gazzettino ed ho seguito la vicenda con passione. Sono felice che alla fine abbia prevalso il buon senso, regalandoci una delle più belle piazze della provincia di Treviso.
Una piazza che per un “fotografo di strada” come mi piace definirmi adesso è sempre una grande attrattiva.
All’inizio della mia carriera di fotoreporter d’assalto frequentavo luoghi più pericolosi. La guerra Serbo Croata mi ha insegnato che bisogna stare attenti alle mine anti uomo che sono verdi e sembrano dei grossi freesbee. L’Intifada in Israele mi ha insegnato che vivere o morire in certi casi è una questione di piccole decisioni prese in fretta, e così via.
Adesso sono tranquillo e ho famiglia. Le foto di guerra le lascio fare agli altri. Mi piace cogliere certi momenti nei quali la gente si ritrova anche così per caso come in questa foto fatta davanti al Duomo, dove due vecchi amici, un uomo e una suora si ritrovano per uno scambio di idee. Non ho ascoltato quello che dicevano ovviamente ma la loro conversazione era cordiale e genuina

Ho pubblicato decine, centinaia di foto come questa e non ho mai avuto nessun problema di Privacy o di ritorsioni legali per averlo fatto. Ho sempre pubblicato le mie foto usando un grande rispetto e puntualizzando (come ho fatto nel gruppo Facebook) che se avessero dato fastidio a qualcuno le avrei subito rimosse. I commenti sono stati tutti positivi e questo mi ha spinto a pubblicarne di nuove visto che incontravano il favore della gente di Oderzo. Fino a ieri, quando il moderatore ha deciso di insegnarmi cosa dovevo o non dovevo pubblicare. Ho deciso quindi di uscire dal gruppo e di pubblicare le foto della gente di Oderzo su questo blog e sul mio profilo Facebook (cercate se volete pio dal cin e mi troverete facilmente). Nel libro che ho pubblicato a dicembre
+Cuore Veneto Codognè Treviso “Codognè Cuore Veneto” (lo trovate nelle due librerie Opitergine) ho fatto un accenno alla bellezza della città di Oderzo. Nel prossimo volume in uscita a Natale ci sarà un’ampio spazio dedicato a questa “Perla del Veneto”. Ci saranno luoghi, scorci e personaggi. Se qualcuno si sentirà offeso dalle mie foto si accomodi pure e adisca a vie legali. Non accetto però lezioni di etica da nessuno e tantomeno da chi non è del settore. Per me la fotografia è stato e sarà uno stile di vita e una passione bruciante; un virus dal quale non sono mai riuscito a liberarmi. Non saranno le parole di un moderatore di un gruppo Facebook a farmi desistere a continuare a scattare e pubblicare le mie foto, come sempre nel grande rispetto di chi sto ritraendo. Non sono un Paparazzo, sono un fotografo di strada.

Riflessi sul cofano di un SUV in centro a Oderzo
Ieri al mercato…