Allora vuoi fare lo scrittore ah?(di Charles Bukowski)
Libera Traduzione di pio dal cin dal testo originale (vedi traduzione a piè pagina)
Ci sentiamo tutti scrittori a volte. Abbiamo scritto delle poesie, degli appunti, una storia fantastica, una vera, una storia d’amore. Ma come facciamo a capire se veramente siamo degli scrittori “diversi” interessanti, con le palline? Chi ci giudica è sempre e comunque il lettore, che va trattato con il massimo rispetto (no, non ho detto che devo leccargli il culo), trattato con massimo rispetto perché il lettore non va preso in giro. Come un bambino al quale si canta una ninna nanna, o al quale si racconta una bella storiella. Guardandolo negli occhi si capisce se ti sta seguendo e se il racconto gli piace. Se si racconta della propria vita, bisogna avere il coraggio di esporre i propri sentimenti al pubblico ludibrio. Alcuni lo useranno per prenderti in giro, altri rideranno dei tuoi errori. Alcuni apprezzeranno il fatto che tu abbia condiviso quello che l’Università della Vita, (quella per la quale non c’è ne tesi ne laurea) ti ha insegnato, e condividendola speri che qualcuno possa trarre un insegnamento. Senza pretese, con umiltà. Questo è il rispetto dovuto al lettore da chi scrive. Ho sempre scritto con piacere nella mia vita e non avrei pensato di trovarmi a scrivere dei libri. Non l’ho fatto. Ho tenuto in serbo i miei appunti, le mie fotografie. Oggi, a cinquantanove anni ho pubblicato il mio secondo libro “Taxidriver .Un Veneto a Miami”. L’esperienza indimenticabile che la vita mi ha concesso di vivere negli anni Ottanta quando sono emigrato negli USA non la potevo tenere solo per me; dovevo condividerla, come si fa oggi con un post su +Facebook +Twitter +Google+ +LinkedIn +Pinterest +WordPress +Blogger . Quando raccontavo a qualche amico delle mie avventure di tassista mi sentivo dire spesso “Che bella storia, dovresti scrivere un libro”. Ho deciso di farlo, in seguito alla mia prima esperienza editoriale +Cuore Veneto Codognè Treviso in collaborazione con +francesca salvador e sono stato spinto dal fatto di essermi trovato a quasi sessanta anni senza lavoro. Ho ragionato e pensato che sarà difficile che qualcuno possa assumermi a questa età, e sono troppo vecchio per tornare a fare le stagioni al mare o in montagna come facevo a diciotto anni. La fotografia e la scrittura sono le compagne che mi sono sempre state vicine nella vita. Ho deciso di combinarle ed eccomi qui con il mio “Taxidriver”. Ho trovato questo scritto di Charles Bukowski ed ho pensato di tradurlo per chi volesse intraprendere la strada della scrittura. Un test SPIETATAMENTE VERO, il quale se risponderete con sincerità, vi farà capire se vale la pena o no che vi buttiate in questo meraviglioso mare. Aggiungo solo un’ altra cosa. Senza la passione non vale la pena di essere creativi. (pio dal cin copyright 2015)
Così, vuoi fare lo scrittore? (di Charles Bukowski) Se a dispetto di tutto non viene fuori da te in maniera bruciante, non farlo
A meno che non esca d senza essere chiesto,fuori dal tuo cuore,e dalla tua mente,e dalla tua pancia, non farlo.
Se devi startene seduto per ore a guardare e fissare lo schermo del tuo computer, o ripiegato sulla tua macchina da scrivere in cerca di parole, non farlo.
Se lo fai per i soldi o per la fama, non farlo. Se lo fai per avere donne nel tuo letto,non farlo.
Se devi startene seduto a riscrivere e riscrivere ancora e ancora, non farlo. Se è già un lavoro pensare di farlo, non farlo.
Se stai cercando di scrivere come qualcun altro, dimenticatelo.
Se devi aspettare che ruggisca fuori da te,aspetta pazientemente, se non ruggisce fuori di te, fai qualcos’altro.
Se prima devi leggerlo alla tua ragazza, a tua moglie,il tuo ragazzo,i tuoi genitori o qualsiasi altro, non sei pronto.
Non essere come tanti altri, non essere come altre migliaia di persone che si fanno chiamare scrittori.
Non essere stupido, annoiante,pretenzioso, non farti consumare dall’amor proprio, le librerie di tutto il mondo hanno sbadigliato e dormito con questo tipo di scrittori, non aggiungerti a questo stuolo, ce ne sono già abbastanza.
A meno che non esca da te come un razzo, a meno che stare senza scrivere non ti faccia andar fuori di testa, ti faccia pensare al suicidio o all’omicidio, non farlo.
A meno che il sole dentro di te brucia le tue budella, non farlo.
quando sarà veramente l’ora, e se sarai scelto, si farà da solo e continuerà a farsi fino a che morrai, o fino a che morrà in te.
Non c’è altro modo, e non c’è mai stato altro modo.
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