Wonder- Un film meraviglioso che spiega la diversità con il coraggio e l’amore.

Mi sono rivisto in questo film. Come il protagonista, un bambino di dieci anni che per la prima volta deve affrontare l’arena spietata della scuola. Spietata per gli sguardi, per i sorrisi, per le smorfie schifate di coloro che guardano il suo volto deturpato dalle plastiche facciali che non sono riuscite a dargli un aspetto “normale”. Mi sono rivisto, quando anch’io per lunghissimi anni (soprattutto quelli della scuola elementare e media) ho dovuto affrontare sguardi indiscreti che cercavano di capire guardandomi, cosa fosse capitato al mio fisico diverso. Certo non potevo girare con un cartello che spiegasse la mia disabilità dovuta ad un parto difficile, o con una t-shirt con su scritto “non guardatemi come se fossi un fenomeno da baraccone”.  Ho mandato giù rospi, ho sofferto in silenzio la mia diversità, ho cercato di nasconderla, di non pensarci, di capire che tutto sommato non era così importante essere normali. Solo a ventitré anni, emigrando in America sono riuscito a sconfiggere il complesso di inferiorità che mi affliggeva. L’ho fatto perché in un mondo così eterogeneo tutti si sentono diversi e i diversi non sentono il peso degli sguardi delle persone normali. Il film “Wonder” racconta molto bene la storia di questo bambino e fa capire alla gente che crede di essere normale solo perché non ci sono segni esterni, come comportarsi, come correlarsi a coloro che devono portare il quotidiano giogo di un handicap fisico, di una diversità che non si può nascondere né  cancellare. Il film racconta come si sente il bambino, come i suoi famigliari vivono con sofferenza la sua diversita’. Non e’ facile per un genitore dare delle risposte ai perche’ di un figlio che stenta a capire l’atteggiamento a volte ignorante, altre malvagio o superficiale. La risposta arriva dallo stesso bambino, la cui capa ita’ di amare e’ molto piu’ radicata che nei suoi coetanei che fermandosi all’esteriorita’ non riescono a valutare il potenziale, la ricchezza interiore e l’acuta intelligenza del “mostro”. Il film ci commuove e ci fa riflettere cercando di spazzare via gli stereotipi invitandoci a guardare dentro alle persone con occhio diverso, con piu’ amore. E’ questo che la persona diversa o disabile vuole; non il pietismo, ne i favori, non i falsi atteggiamenti compassionevoli ma la semplicita’ che deriva dalla sincerita’ di chi sa apprezzarti per quello che sei.

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