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Tutto il discorso di Samantha Cristoforetti, prima donna Italiana nello spazio si potrebbe riassumere in queste poche righe, parafrasando il famoso discorso di Martin Luther King ” I HAVE a dream”:“I HAD a dream” Ho avuto un sogno.” Un sogno che si è poi realizzato La bellezza della vita sta proprio in questo: trovare, cercare quella cosa che farà accendere dentro di noi quel fuoco sacro, quella passione che diventerà il propellente di tutte le nostre azioni al solo scopo di vedere quel sogno realizzato. Quello che segue è la translitterazione fedele delle parole diSamantha ieri sera a Oderzo, in un cinema gremito di giovani studenti che a bocca aperta hanno ascoltato il racconto di questa piccola grande donna che ha lasciato e lascerà un segno nella storia dell‘esplorazione spaziale.
” Nel 2014 finalmente è iniziata la mia avventura, ho coronato questo sogno che ho avuto fin da quando ero molto piccola. Un sogno che hanno in tanti. Sono tanti che vogliono diventare astronauti. Eravamo poco più di ottomila qualificati. Non vuol dire assolutamente che siamo i più bravi, comunque è andata bene e siamo andati tutti e sei nello spazio da allora. E poi ci vuole un po’ di fortuna. Chi vi dice che la fortuna non conta dice una bugia. Avrei potuto rompermi una gamba al momento sbagliato e non sarei quì a parlarvi questa sera.Pensate a quanto può essere piccola nella vita la differenza tra un successo eccezionale come andare nello spazio e una delusione opprimente come rompersi una gamba al momento sbagliato. Non vuol dire però che non bisogna provarci. Quello che io dico sempre :”Sono estremamente grata di aver avuto un sogno fin da quando ero piccola, indipendentemente dalla fortuna che ho avuto poi di vederlo realizzato, ma anche se non fosse stato e facessi qualcos’altro sarei sicuramente una persona migliore comunque di quello che sarei stata senza avere un sogno. Chi di voi non ha trovato ancora questa strada, questa passione, questo sogno, cercatelo, trovatelo, provate cose diverse, parlate con degli adulti di cui vi fidate, cercate questa vostra passione quel qualcosa che accenda dentro di voi questo entusiasmo, avete sentito l’entusiasmo dei relatori che hanno palato prima. Ognuno può trovare quella cosa, indipendentemente da cosa sia. Non c’è una cosa più giusta o sbagliata, però vi rende persone sicuramente migliori, avrete strumenti poi, una volta cresciuti per una vita più appagante”
Tutto il discorso di Samantha Cristoforetti, prima donna Italiana nello spazio si potrebbe riassumere in queste poche righe, parafrasando il famoso discorso di Martin Luther King ” I HAVE a dream”:“I HAD a dream” Ho avuto un sogno.” Un sogno che si è poi realizzato La bellezza della vita sta proprio in questo: trovare, cercare quella cosa che farà accendere dentro di noi quel fuoco sacro, quella passione che diventerà il propellente di tutte le nostre azioni al solo scopo di vedere quel sogno realizzato. Quello che segue è la translitterazione fedele delle parole diSamantha ieri sera a Oderzo, in un cinema gremito di giovani studenti che a bocca aperta hanno ascoltato il racconto di questa piccola grande donna che ha lasciato e lascerà un segno nella storia dell‘esplorazione spaziale.
” Nel 2014 finalmente è iniziata la mia avventura, ho coronato questo sogno che ho avuto fin da quando ero molto piccola. Un sogno che hanno in tanti. Sono tanti che vogliono diventare astronauti. Eravamo poco più di ottomila qualificati. Non vuol dire assolutamente che siamo i più bravi, comunque è andata bene e siamo andati tutti e sei nello spazio da allora. E poi ci vuole un po’ di fortuna. Chi vi dice che la fortuna non conta dice una bugia. Avrei potuto rompermi una gamba al momento sbagliato e non sarei quì a parlarvi questa sera.Pensate a quanto può essere piccola nella vita la differenza tra un successo eccezionale come andare nello spazio e una delusione opprimente come rompersi una gamba al momento sbagliato. Non vuol dire però che non bisogna provarci. Quello che io dico sempre :”Sono estremamente grata di aver avuto un sogno fin da quando ero piccola, indipendentemente dalla fortuna che ho avuto poi di vederlo realizzato, ma anche se non fosse stato e facessi qualcos’altro sarei sicuramente una persona migliore comunque di quello che sarei stata senza avere un sogno. Chi di voi non ha trovato ancora questa strada, questa passione, questo sogno, cercatelo, trovatelo, provate cose diverse, parlate con degli adulti di cui vi fidate, cercate questa vostra passione quel qualcosa che accenda dentro di voi questo entusiasmo, avete sentito l’entusiasmo dei relatori che hanno palato prima. Ognuno può trovare quella cosa, indipendentemente da cosa sia. Non c’è una cosa più giusta o sbagliata, però vi rende persone sicuramente migliori, avrete strumenti poi, una volta cresciuti per una vita più appagante”
Alla fine della serata sono riuscito a realizzare il mio “piccolo sogno”, quello di poter consegnare a Samantha il mio ultimo libro “Cuore Veneto.Interviste e racconti della nostra gente” nel quale ho inserito l’intervista che realizzai con l’astronauta nel 2013, un anno prima della sua missione a bordo dell’ISS. Non l’avevo mai più sentita ne incontrata da allora. Ascoltarla oggi mentre con le sue parole ispirava sicuramente il cuore di molti dei giovani presenti, è stata una grande emozione. Stringerle la mano una delle più belle cose che mi siano capitate ultimamente. Se penso al solo fatto che nel 2013 abbia concesso a me, un perfetto sconosciuto, una video intervista di un’ora, la dice lunga sulla sua umiltà e sulla sua grande intelligenza e disponibilità anche verso dei perfetti sconosciuti. Concludo ringraziandola ancora per le bellissime parole che ha detto ieri sera e per la stretta di mano sincera e ferma che difficilmente dimenticherò. Grazie! Nella foto qui sotto Claudio Bortolin del CERN consegna una copia del mio libro a Samantha