Dear Bob Dylan- From the Jesolo’s Italy concert April 26th 2018

Dear  Bob

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Your performance last night was really up to your great fame. You managed to pamper the audience with your new sound. New, because I was expecting you to come on on stage with your harmonica and your guitar singing “Hurricane” “How does it feel” or some other pearl from your rich repertory.

One thing I noticed that really left me disappointed was the absolute absence of any salute or greeting to the crowd that paid at least 100$ just to see you playing. From the “wisdom” of your 78 years you managed to create a new style that mixes the base of a great cool jazz with some pop, rock, swing that appealed so much to the “over fifty” crowd here in Jesolo Beach

In order to take these photos I had to do some somersaults avoiding the gorrillas that were going to an fro trying to catch anyone trying to shoot a short video, or just a photo with the smartphones , as if they were criminals trying to shoot him down. Too bad so  sad . I had to dig on the bag of my experience as a photojournalist to be able to take these picts. Believe me, if you had let at least a few professional photographers in, it would have been better for you and your image.

I was told that the images rights were sold to a company named D’Alessandro e Galli. You probably don’t know about all this, you have a staff working constantly with you and I am sure that they manage the public relations. I thought of you as a cool man, a nice dude, with a great heart and a passion for writing the texts of your beautiful songs.

From last night I think that you shoud humble yourself and come down to earth again with us mortals. Today, if anyone asked me what I think of you I’d answer “a scumbag”. I bow my head to the Nobel Price that was given to you, but as far as relation with your public you are really down the gutter. Sorry if I’m being so direct with you , and I know that you’ll never get to read this letter of mine, still I wanted to express my feelings. You started the concert without even saying hello, you played with your fantastic band for two hours and out the door you went. You did your job, but wasn’t it more about passion? I’m disappointed Bob

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Bob Dylan and his band performing in Jesolo Beach (Italy) Last night.

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ITALIAN VERSION

Caro Bob Dylan. Lettera aperta al vecchio menestrello Premio Nobel ma non per pubbluiche relazioni

Caro Bob,

Ho avuto più difficoltà a fotografare te a Jesolo il 26 aprile scorso che i combattimenti della prima linea Serbo-Croata nell’ex Jugoslavia. I controlli dei gorilla sguinzagliati ad impedire che la tua immagine finisse sui telefonini degli spettatori, erano serrati. Se ti beccavano la pena era l’espulsione dal concerto.

Dopo aver studiato i movimenti delle guardie del corpo, facendomi scudo con il braccio, e avendo settato la Nikon a 1600 ISO, sono  riuscito a catturare alcune foto che pubblico qui sotto. Era una sfida per me. Non amo quando mi si dice “No Photo”. E’ un po’ come se a te dicessero “Non puoi cantare Bob”. Ho accettato la sfida e sono felice di essere riuscito a fotografare te e la tua band, anche se non venderò nessuna delle foto. E’ una specie di rivincita personale che mi ripaga di tutte le difficoltà incontrate per vedere ed ascoltare te.

Quando le luci si sono spente, poco prima dell’inizio dello spettacolo ero teso e mi chiedevo “Suonerà Blowing in the Wind? Hurricane? How Does it Feel? Qualsiasi altra canzone dell’infinito repertorio che lo ha portato ad essere una delle icone musicali del secolo scorso e lo ha assunto agli onori del Premio Nobel della Letteratura?”

Ore 21:30, neanche ti avessero fatto timbrare il cartellino esci sul palco. La gente applaude, fischia, urla. Inizi a suonare seduto al pianoforte. “Ma non si saluta con un ciao Jesolo, tutto OK?” Nessun cenno di saluto, sembravi un robot messo lì per eseguire le canzoni di un altro. Quasi tutte seduto. Quando ti alzavi eri appoggiato al piano o a qualcos’altro. Che impressione. Sembravi tuo nonno.

Sorvolando sul fatto che non hai salutato il pubblico, hai comunque sorpeso con questo nuovo sound che sembra un jazz tranquillo, sereno, che cullava piacevolmente i sensi, mescolato al rock, al pop e allo swing, con una formula veramente indovinata e forte (bisogna sottolinearlo) di una band fantastica, che non ti sei nemmeno presola briga di presentare, che sicuramente hai “strappato” da qualche club jazz o di musica Sudamericana, senza i quali avresti dovuto saltellare ed esibirti con il rischio di romperti qualche osso, visto che sembravi tanto bravo nel cantare e suonare quanto traballante sulle gambe.

Grande sei stato nel passato, e grande sei. Meriti un  applauso in piedi  ad ogni canzone, ad ogni ballata. Sei un mito ed un mito resterai nel cuore di milioni di fans in tutto il mondo dove stai portando il tuo  tour. Hai (forse) meritato il Premio Nobel per la Letteratura ma non vincerai mai (se ce ne fosse uno) il Premio Nobel per le pubbliche relazioni. Un altro consiglio, se posso. Magari trova dei collaboratori più professionali per quanto riguarda i rapporti con la stampa Italiana. Quelli che hai ora (non si sono degnati di una risposta alle domande di accredito via email) sembrano dei veri dilettanti e troverebbero sicuramente dei buoni posti, ma non nelle pubbliche relazioni. Come si dice? Dio li fa e li accompagna? Buon viaggio Bob, per il resto del mondo. La tua foto (sei bruttino) non la terrò sul comodino. Prima ti ammiravo. Da quando ti ho conosciuto giovedì scorso mi sei diventato antipatico. Sono sicuro che vivrai bene anche senza di me. E io senza di te. (pio dal cin)


AVVISO AI NAVIGANTI, PROFESSIONISTI E NON.

Le foto qui sotto sono “copyright pio dal cin 2018”. L’uso anche parziale delle immagini senza l’esplicito consenso dell’autore, verrà considerato come lesivo della legge sui diritti d’autore e perseguita nei termini di legge.Per l’uso delle foto e del testo contattatemi via email (piodalcin@gmail.com) via Messenger o Whatsup 3397749337.

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