Vajont 2018.Urge istituire una GIORNATA NAZIONALE DELLA MEMORIA. Lo Stato faccia “mea culpa” e chieda scusa

Vajont- 9 Ottobre 2018- Chi verrà quest’anno a ricordare la terribile tragedia?

Le frecce rosse indicano il percorso ed il luogo da dove si è staccata la frana (frecce verdi e gialle) che staccandosi      andarono a spingere fuori dal bacino milioni di cubi di metri d’acqua che formarono una terribile, enorme onda che in pochi minuti spazzò via DUEMILA VITE UMANE
(Foto e testo copyright pio dal cin 2018)

Lo so, sono in anticipo rispetto alla data del 9 ottobre. Quest’anno voglio scrivere il mio post, come faccio ormai da tanti anni nel triste anniversario della terribile tragedia che sconvolse non solo i paesi coinvolti e travolti, spazzati via in due minuti da quell’onda mortale. Sconvolse tutti noi, tutta l’Italia , il mondo. Scrivo in anticipo per vedere con grande curiosità chi dei rappresentanti dello Stato e delle istituzioni che più lo rappresentano avrà la sensibilità di rendere omaggio alle duemila vittime causate dalla cupidigia, dal calcolo e dal menefreghismo umano. DUEMILA VITTIME che si potevano evitare benissimo. Chi conosce la storia non ha bisogno di ripassi. Chi non la conosce guardi il video di Marco Paolini, o clicchi su uno dei link qui sotto e capirà veramente che cosa è successo. E’ brutto parlare con il senno di poi, ma come si fa a dimenticare una tragedia così immane per la quale, nessuno ha mai pensato di dedicare un GIORNO DELLA MEMORIA Vajont è stato per noi che lo abbiamo vissuto (io avevo solo sette anni ma lo ricordo benissimo) quello che le Torri Gemelle sono state per New York, per l’America, per il mondo intero.
Peccato che dei vari presidenti che si sono susseguiti alla guida del nostro Paese, nessuno abbia mai presenziato alle cerimonie per il ricordo della tragedia del Vajont. Perché? Forse per esorcizzare voltandosi dall’altra parte le colpe di uno Stato che fu sicuramente, anche se indirettamente, responsabile delle scelte dei suoi funzionari (SADE ) ? Forse perché si spera che dopo più di cinquant’anni ci si possa essere dimenticati di una tragedia ad orologeria che non è stata evitata per non far fare brutta figura a chi sapeva che era quasi inevitabile?  Sarebbe bastato far evacuare le valli il giorno prima. I segnali che la frana stava per cadere nell’enorme bacino, creando un’onda terribile erano stati visti da tutti (e denunciati da una coraggiosa giornalista che fu anche indagata). Si è preferito girare lo sguardo da un’altra parte allora come oggi. Chi verrà a rendere omaggio a quelle vite? Molti furono i bambini che non videro più l’alba del giorno dopo. Vite cancellate con i sogni le speranze,gli affetti e tutto quello al quale un essere umano ha il diritto di avere. Cancellate per una questione di corruzione, di soldi, di calcolo, di spietate decisioni prese da chi poi non ha pagato il dovuto debito alla società, come di consueto accade nel nostro Paese. Si conoscono i responsabili ma a pagare sono coloro che perdono la vita, i loro famigliari, i parenti, gli amici e i sopravvissuti, che si portano dietro il loro bagaglio di ricordi e di incubi. Quest’anno sono curioso di vedere chi sarà presente a rappresentare lo Stato che dovrebbe almeno fare un “mea culpa” pubblico istituendo una giornata DEL RICORDO DELLE VITTIME DEL VAJONT, in modo che anche chi verrà dopo di noi possa riflettere sulle conseguenze che le decisioni prese, senza tenere conto dell’impatto che esse possono avere sulla vita anche di una sola persona. Immaginiamoci su quella di DUEMILA VITE che oggi non ci sono più ma avrebbero il sacrosanto diritto di essere perlomeno RICORDATE.

Il paese di Erto fu risparmiato solo perché l’onda immensa che si creò gli passò sopra per poi              incanalarsi nella stretta valle che la porterà a spazzare via l’intero paese di Longarone.
I segni  bianchi visibili dietro al campanile mostrano l’ampiezza della frana che si è staccata e              che si intravede in parte, a sinistra del campanile (foto copyright pio dal cin).

Giovanni Paolo II durante una delle Sue vacanze a Lorenzago di Cadore si recò in visita al cimitero delle vittime del Vajont, a Fortogna, dove si fermò in solitudine, inginocchiato a pregare per le duemila vittime della tragedia che sconvolse la valle il giorno 9 ottobre del 1963


QUI SOTTO TROVERETE LINK A VIDEO, FOTO E CONTENUTI CHE VI FARANNO CAPIRE MEGLIO IL SENSO DI QUESTA TRAGEDIA IMMANE CAUSATA DALLA CUPIDIGIA E DALLA CORRUZIONE








RIFLESSIONI SUL DISASTRO E L’IMPERDIBILE RACCONTO DI PAOLINI

Vajont- Il video racconto di Marco Paolini- Da vedere.

Vajont- riflessioni su un disastro causato dalla cupidigia

Vajont- Le mie riflessioni sul disastro -9 Ottobre 2013

Le mie riflessioni sul disastro – 9 Ottobre 2016

LE FOTO E LE TESTIMONIANZE

Vajont -Le foto confronto prima e dopo il disastro

Vajont- Le terribili testimonianze dei sopravvissuti

Il Papa venne a Longarone. Napolitano era a Praga.

Vajont- Video documentario dalla trasmissione “Mixer” di Minoli

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