La prima regola dello scrittore, del giornalista soprattutto, è senza alcun dubbio la salvaguardia della verità di quanto viene raccontato al lettore. La seconda è quella di accertarsi della veridicità della notizia, una due, tre, dieci volte se necessario. L’importante è non raccontare al lettore delle storie basate su chiacchiere da bar da “sentito dire” che hanno più l’aspetto del parlottare di una “betonega” più che il racconto obiettivo e informativo di un buon giornalista. La candidatura e la formazione di una squadra, quella che andrà a proporsi agli elettori nelle prossime amministrative, è una cosa seria.
TROPPO FACILE AZZARDARE DEI NOMI
Sparare dei nomi tanto per vendere un centinaio di copie in più ha più il sapore di una farsa carnevalesca e non fa bene a nessuno, ne a chi scrive ne a coloro che leggendo si possono fare delle idee o attribuire dei giudizi sbagliati su chi viene preso di mira dall’incauto scrittore. La penna è uno strumento molto potente, e può far male come un bazooka lasciato nelle mani di un bambino. Uno dei doveri di chi scrive pubblicamente è quello di rispettare il lettore, senza creare scandalo, dando le giuste informazioni, attenendosi a fatti concreti e non ad illazioni e a racconti senza fondamento.
Certo che Lisa Tommasella avrebbe tutte le carte in regola, come è stato scritto oggi, lo ha dimostrato in questi anni collaborando con tante associazioni del Comune, realizzando innumerevoli iniziative culturali e di aggregazione. Una fra tutte la festa della Mela Cotogna, quest’anno organizzata alla perfezione con presenze esponenziali rispetto alle prime edizioni.
Lanciare la sua candidatura, senza sentire il gruppo consigliare, la Lega e soprattutto lei stessa credo non sia deontologicamente corretto per chi fa informazione.
UNA PERSONA CAPACE E MERITEVOLE DI ESSERE ELETTA
Personalmente ho sempre sostenuto la capacità, la bravura e la professionalità di Lisa Tommasella, sia a svolgere compiti di “ordinaria amministrazione” (che ordinaria non è mai), che nell’organizzare mostre, concerti, eventi.
Basti pensare, e fare un breve rewind degli ultimi dieci anni trascorsi della Festa della Mela Cotogna, diventato il fiore all’occhiello del nostro Comune con presenze che quest’anno si sono avvicinate alle diecimila. Un compito non facile, reso possibile anche dalla partecipazioni di un esercito di volontari ma che è sempre e comunque stato appannaggio della sua “regia”
Non aspettatevi comunque di sentirla vantarsi di quanto ha fatto, o realizzato per il bene della comunità, la sua indole schiva è tipica di coloro che fanno senza parlare, agiscono, e mietono risultati, senza sbandierarli ai quattro venti.
Detto questo, l’idea che traspare dalle righe dell’articolo della Tribuna di Treviso di oggi, è quella di una Lisa Tommasella già in posizione per una gara alla quale ne lei, ne nessun altro nome è stato finora iscritto, ed è questo il vero senso della mia critica verso l’autore del pezzo giornalistico.
Staremo a vedere. Certo in paese sono in molti a caldeggiare la sua partecipazione alla corsa come sindaco, ma le affermazioni di oggi sono oltremodo premature e non godono di un supporto oggettivo, in quanto nessun nome è stato ancora fatto ufficialmente ne ufficiosamente.
Un momento dell’ultima festa della Mela Cotogna a Codognè 
Se scrivere significa entrare nel mondo delle “fake news” per suscitare sensazione allora non abbiamo ancora capito che le notizie debbono essere considerate e pesate prima di essere trasmesse al pubblico. Se la notizia è vera si farà strada da sola, senza bisogno di essere spinta da fantasiosi voli pindarici, ma se ad un’attenta analisi del lettore risulterà solo un maldestro tentativo di fare gossip, e senza essere troppo maliziosi, forse anche di bruciare una candidatura.
Se si dovessero attribuire due aggettivi all’ amministrazione uscente sarebbero: concretezza e serietà e quello che i cittadini di Codognè vorrebbero per i prossimi anni è la certezza di una continuità del lavoro che è stato svolto dalla squadra di Roberto Bet. La ricerca e la scelta di chi andrà al timone nei prossimi cinque anni, non può e non deve essere fatta dall’incauto giornalismo della “chiacchiera da bar”, ma passa attraverso una seria analisi delle capacità e delle competenze degli eventuali candidati, e in ultima analisi, quella più importante degli elettori, chiamati ad esprimersi attraverso un voto democratico.
Cosa si vuole ottenere con un articolo del genere non è chiaro. Se l’intenzione era quella di informare è stato fatto un buco nell’acqua. L’informazione passa attraverso un’attenta analisi dei fatti e questo non è sicuramente il caso. Forse si vuole dare un impulso e una scossa ad una campagna elettorale che di solito si accende con i primi tepori della primavera. Chissà. bisognerebbe chiederlo a chi ha scritto per avere delle risposte certe.
Fare un articolo frizzante come il Prosecco comporta anche cercare nuovi metodi espressivi e non i soliti luoghi comuni, altrimenti sembra più un bicchiere di Coca Cola sgasata, ma soprattutto significa riportare i fatti, la realtà. Per le fiabe ci sono già i Fratelli Grimm e per il gossip Novella Duemila.
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