Ho conosciuto Cesare De Bastiani solo sabato. Ne avevo sentito tanto parlare ma non lo avevo mai incontrato. Grazie a MIchela, un vero vulcano di donna nelle pubbliche relazioni mi sono messo in contatto con lui. Due parole e un appuntamento “Tra dieci minuti, nella mia macelleria a Guia”. Parcheggio e lui mi viene incontro con uno di quei sorrisi Veneti DOCG , come il vino che tiene in cantina. “Cosa bevi?” Mi chiede. Lo guado con occhio di sfida: “Una birretta? Qui? Nella Terra che il Creatore ha benedetto con questo “petrolio dorato? I andrei sul sicuro…Un PROSECCHINO!” . Ridiamo insieme come due vecchi amici, c’è empatia. Cesare è spontaneo, allegro, solare.Vuoi vedere che ha preso dal vino che produce?.In effetti se ci penso ha le stesse caratteristiche di questo vino che ha conquistato il mondo; allegro, frizzante, spontaneo, vero. Sono in queste colline della MERAVIGLIA per realizzare delle interviste per un pezzo che uscirà domenica 9 giugno 2019. La domanda che faccio a lui come a tutti gli altri intervistati è la stessa:” Cosa ne pensano della candidatura delle Colline a Patrimonio dell’UNESCO”. Ovvia la comune risposta che si discosta poco nei vari personaggi che ho incontrato. Il minimo comune denominatore è che “Bisogna essere assolutamente pronti ad un cambiamento, qualora diventasse definitiva. Non rilassarsi ed essere pronti alle sfide che una tale investitura comporterebbe”. Mi fa vedere la sua macelleria. E’ uno di quei luoghi di una volta, pulitissima e ben curata, con salami e soprese dappertutto, un paradiso per chi ama gli insaccati, e non solo. Il suo aiutante dietro al banco solleva due costate che farebbero venire l’acquolina in bocca ad un morto”. Lo ringrazio per l’intervista. Non c’è tempo per andare a visitare la famosa “Osteria” ma concludo con lui che ” E’ la dimostrazione più sana e veritiera dell’ospitalità Veneta e dei Veneti. Un luogo a cui gli avventori si avvicinano e consumano le bevande e i pasti senza che nulla venga chiesto a loro in cambio” I soldi sono “solo” un’opzione che gli ospiti lasciano volentieri perché sanno che nessuno chiederà a loro dii dare di più o di meno, perché la fiducia è una cosa seria, e si da alle persone serie che apprezzano e riconoscono il valore di un territorio che si esprime anche attraverso dei piccoli grandi gesti come quelli che Cesare fa ogni giorno con la sua avviata attività
Cesare, dell’Osteria senza Oste a Guia di Valdobbiadene. Il vino fatto uomo.
