
Erano le sei del mattino del due dicembre scorso quando l’abbaiare insolito di Luna, il meticcio di undici anni che fa parte della nostra famiglia, come Lola, il labrador di sei anni, mi ha svegliato improvvisamente. “Luna non abbaia mai per niente- Pensai- Vado a vedere”. In un primo momento pensavo che fosse un riccio, o un gatto la causa di tanto rumore. Non pensavo a Lola e a una sua eventuale maternita’. La sera prima l’avevo fatta visitare da un veterinario che mi aveva detto che si, Lola era incinta ma che era impossibile stabilire quanto mancasse al lieto evento. Lola ad ottobre era scappata, approfittando di un buco nella rete, nel giardino del vicino, e senza farsi tanti scrupoli si e’ accoppiata con il suo pastore tedesco . Non mi ero accorto del “fattaccio” per cui non ero certo in allerta per un possibile parto in dicembre. Scendo e cerco di calmare Luna che continua ad abbaiare senza sosta, poi sento un lamento, come un miagolio. Vedo la Lola vicino alla legnaia, fuori dalla cuccia, dentro ad un contenitore di plastica che uso in giardino. Mi avvicino e mi rendo conto che ha dato alla luce un piccolo, tutto nero. Mi attivo immediatamente ,svegliando mia moglie, e insieme prepariamo un posto, dentro alla casetta dove teniamo gli attrezzi. Una stufetta scalda l’ambiente mentre a terra sistemiamo giornali e coperte. Il piccolo e’ freddo. Chissà da quanto era nato. Nonostante tutti i tentativi di farlo mangiare e di riscaldarlo soccomberà dopo qualche ora. Il nome che avevamo scelto per lui era WIND, come il vento, che purtroppo se lo e’ portato via. Il parto continua con grande fatica e sofferenza. alle 22.30 sono nati 3 cuccioli nessuno soppravvivera’. Lola sembra respirare a fatica. Chiamo la clinica veterinaria e chiedo un preventivo per poter portare Lola a fare un’ecografia in modo da stabilire quanti cuccioli sono rimasti in pancia a Lola. Tra ecografie visite e cose varie il preventivo rasenta i mille euro. “Cristo Santo- Penso- Cosa faccio?- Non ho mille euro e non voglio veder morire Lola e gli altri cuccioli che non sono ancora nati. Guardo Francesca e Aurora, mia figlia. “Cosa facciamo? Lola respira male. Ho paura che non ce la faccia. Portiamola su, facciamole fare l’ecografia e vediamo quanti cuccioli devono ancora nascere” Deciso. Si va. Aurora viene con me, seduta sul sedile posteriore con Lola. Sono le 22.40 stiamo correndo verso Conegliano dove si trova la clinica veterinaria, in tutto 8 chilometri. Dopo 6 chilometri Aurora mi dice: “Papi, papi, la Lola sta sfornando un altro cucciolo adesso” . “Ma scherzi Aurora?- Rispondo incredulo. In quel preciso momento Lola fa un balzo verso il sedile anteriore e vi ci siede. “Papi, guarda, sta sfornando un cucciolo …fai qualcosa” Guardo Lola che si sta alzando in piedi sul sedile anteriore. Vedo il cucciolo che sta per uscire. Lo prendo e tiro. E’ nato BUBU, in auto.
Le ore seguenti sono state strazianti e buie. Lola che soffriva cercando di dare alla luce i suoi piccoli. L’infermiera della clinica che tentava di tutto prima dell’ultima opzione: il cesareo. Alla fine la sedazione e l’operazione. Di tutti i sei cuccioli ne e’ rimasto solo uno, lui, BUBU. Oggi, mentre scrivo queste righe sono passati piu’ di due mesi. Prima non ci sono riuscito. Era troppo il dolore di dover ripensare a quella nottata passata in clinica e vedere i cucciolo andarsene uno a uno. BUBU ha riempito la nostra casa e oggi, da buon Labrador distrugge ciabatte calzini e tutto quello che gli arriva sotto i denti. Pochi giorni fa avevo lasciato sopra il tavolo la Bibbia di famiglia che ogni giorno leggo prima di iniziare la giornata. Al mattino alzandomi l’ho trovata distrutta. Ogni giorno ne combina una. Mi piace chiamarlo “Cavallo Pazzo”. In molti ci hanno chiesto di poterlo avere dopo aver visto la sua foto sui social. Non potremmo mai separarci da questa ‘Peste”, nato in auto, unico sopravvissuto di una cucciolata di sei. Un cane speciale, veramente, un nuovo amico, un nuovo membro della famiglia.
