Voglio ricordarti con allegria e con quel sorriso che non mancava mai sul tuo volto. Assieme alla tua amata Maria Teresa. Vi siete conosciuti a Cortina d’Ampezzo, al Codivilla , dove ti stavi riabilitando dopo diciotto mesi di prigionia in Germania. Mi hai trasmesso la passione per la fotografia, mi hai insegnato a rispettare tutti. Avevi una fede granitica, trasmessati dai tuoi genitori e rinforzata dalla conoscenza di Padre Pio. Lo hai conosciuto e incontrato molte volte e quando sono nato io (a pochi giorni dal tuo trentatreesimo compleanno) mi hai dato il Suo nome. Sono molte le testimonianze di affetto che mi arrivano ancora oggi. Cercavi di aiutare chiunque te lo chiedesse. Volevi testimoniare concretamente il Vangelo cosi’, stando vicino a coloro che erano dimenticati da tutti. Sei volato in cielo alle 6.30, dopo aver recitato il Rosario. Il giorno delle esequie, il 13 maggio (festa della Madonna di Fatima alla quale eri particolarmente affezionato. Tredici erano i sacerdoti che hanno concelebrato alla Messa. Spesso dicevi che ogni giorno dopo la tua liberazione dal campo di lavoro nazista, il 25 aprile del 1945 era un giorno regalato. Dopo la guarigione (a Lourdes) alla schiena che ti aveva costretto a letto per ben tre anni, sei tornato molte, molte volte, come barelliere accompagnando i treni dell’Unitalsi che ogni anno partivano da Conegliano. Ti ricordo oggi, a 19 anni con un sorriso, senza lacrime o tristezza. coloro che amiamo non muoiono mai nel nostro cuore e anche se non sono piu’ con noi fisicamente ci sono sicuramente vicini e ci guardano da lassu’. Mamma Teresa, il tuo amore per oltre 50 anni ti ha raggiunto dopo quattro anni e sono sicuro che adesso siete assieme nella Pace e nell’Amore in cui avete sempre creduto e avete trasmesso a tutti coloro che vi hanno conosciuti. Un forte abbraccio.
