CONEGLIANO – Quando Giuseppe Saretta ha letto la storia della Lancia Fulvia che da quarant’anni e’ ferma davanti alla vecchia edicola, oggi chiusa, di via Zamboni non riuscito a trattenere le lacrime: “Ho guardato una, due, tre volte la targa per essere sicuro che fosse proprio la stessa che mio padre Luigi aveva acquistato nel 1973. Ricordi ed emozioni forti sono tornati a galla. Avevo cinque anni quando papa’ acquisto’ la Lancia che dovette intestare a mia nonna Celotto Luigia per questioni legate alla territorialità’ delle concessionarie auto. Mio padre era direttore generale alla Nova Mobili di Pieve di Soligo e con quell’auto che era all’avanguardia e considerata di lusso per le sue caratteristiche rivoluzionarie ha portato mia madre , me mia sorella in sicilia con la roulotte. Per me e la mia famiglia e’ un ricordo affettivo che non si e’ cancellato con gli anni, anzi. Se penso che mia sorella Marina e’ stata portata a casa quando e’ nata nel 1972 dall’ospedale di Conegliano proprio nel sedile anteriore da mio padre ancora mi commuovo . Spero proprio che si possa trovare una giusta collocazione in modo che potrò’ portare i miei nipotini a vederla una volta sistemata- Continua Giuseppe, che lavora nel settore dell’abbigliamento – Anche i miei nipotini erano felici quando ho mostrato la notizia dell’auto che e’ appartenuta al nonno ed e’ parte della nostra famiglia. Quindici anni fa circa avevo contattato il signor Angelo Fregolent ma non era intenzionato a venderla. Nei giorni scorsi nel vederla sui giornali mi sono veramente commosso. E’ strano come un’auto possa scatenare delle emozioni cosi’ forti” A Conegliano la preside dell’Istituto Cerletti , dottoressa Maria Grazia Morgan conferma che l’idea di poterla ospitare all’interno della scuola enologica, lanciata dal comandante della polizia municipale Claudio Mallamace non le dispiace:” Il problema e’ che non abbiamo molto spazio nell’area della scuola. Bisognerà’ eventualmente trovare una soluzione congrua che valorizzi l’auto per l’importanza affettiva che comporta per il signor Angelo Fregolent. Occorre comunque, eventualmente incontrarlo, sentirlo , e discutere , se questa soluzione possa essere accettata in primis da lui, che e’ il diretto interessato ad una collocazione che lo renda felice, e susseguentemente vedremo se in qualche modo si potrà’ procedere. Ribadisco comunque la nostra piena disponibilità’ laddove si ravvisino le condizioni per un posizionamento ottimale dell’auto stessa” Nel frattempo oltre che all’attenzione mediatica che la vecchia auto ha suscitato, si sono in questi giorni moltiplicati i curiosi che armati di fotocamere e cellulari si sono fermati per scattare una foto a questo “cimelio” prima che possa essere rimosso. Rischio che comunque non corre visto che i Angelo Fregolent ha sempre pagato bollo e assicurazione “La ricordo nel garage di papa’- dichiara Giuseppe Saretta con la voce che tradisce l’emozione che la Lancia gli evoca- Era bella nel suo colore grigio Ascot, noi ne eravamo innamorati. Era come un salotto viaggiante, comoda, solida e sicura. Sono disposto anche a contribuire concretamente pur di salvarla. Quando leggo quella targa 202277, l’emozione e’ ancora troppo forte per tutti i bellissimi ricordi a lei legati ”(pio dal cin)
