Pieve di Soligo- L’accorato saluto della citta’ a Bruno Belle’, Icona e Uomo Buono.

A seguito l’articolo che ho scritto oggi sul Gazzettino del funerale di “Bruno della Colomba”. Vorrei solo aggiungere che Pieve di Soligo e’ da sempre una FUCINA di grandi talenti, uomini, artisti di ogni genere. Sembra che il DNA CREATIVO e quello di UOMINI VERI sia concentrato in questo TERRITORIO. Non serve certo elencarli, rischierei di dimenticarne qualcuno. Basta scorrere con la memoria gli anni e troverete figure di persone che hanno lasciato il segno in questa citta’ meravigliosa che amo da sempre per aver dato i natali a mia madre e ai miei nonni MATERNI. Si, mi sento anch’io parte di questa citta’ , e ne sono fiero. Mamma e papa’ si sposarono nel 1952 in questo stesso DUOMO. Bruno Belle’ era uno di quei ristoratori che fanno grande il nostro TERRITORIO E IL nostro VENETO.

Non solo la cucina povera e creativa con ricette antiche tramandate di nonna in nonna ma quello che ha fatto la differenza in lui, come per tanti altri ristoratori della zona (e non posso fare a meno di menzionare il caro AMICO LINO TOFFOLIN), e’ stato quel modo di accogliere i clienti che poi diventavano amici. Farli sentire a casa, coccolati, serviti non solo dei piatti prelibati che sapevano sfornare con maestria e professionalita’, ma fare una battuta, una barzelletta veloce, un consiglio, una parola di conforto. Questo e’ il tipo di accoglienza che le nostre genti sanno dare. Bruno Belle’ e’ stato uno di loro e la citta’ gli ha reso il giusto omaggio che spetta ai “virtuosi e ai forti” come ha sottolineato nel suo discorso il sindaco Stefano Soldan

(le foto e i testi sono copyright pio dal cin 2021)

PIEVE DI SOLIGO -IL Duomo era al limite della capacità consentita dalle regole anti covid ieri e molta gente fuori sul sagrato. L’ultimo saluto a Bruno Belle’ più che una cerimonia funebre è stato un tributo. Un tributo che la sua città ha reso all’uomo, all’amico, all’alpino. al ristoratore e all’icona che questo semplice personaggio è stato per la sua città, che amava profondamente ma anche per la provincia e tutto il Veneto. Bruno si è spento attorniato dall’amore e dall’affetto dell’amata Graziella e del figlio Loris. “ll 28 dicembre avrebbe festeggiato il suo sessantunesimo anniversario di matrimonio- Ha ricordato il parroco don Giuseppe- Porto le condoglianze del cardinale Beniamino Stella, amico d’infanzia, del vescovo di Vittorio Veneto e di tutti i parroci che si sono susseguiti negli anni qui a Pieve di Soligo- Ho scelto la lettura del Vangelo che parla dei talenti perché Bruno è stato il fulgido esempio a cui sono stati affidati molti talenti e li ha saputi moltiplicare con il suo sorriso, la sua ironica affabilità con la quale faceva sentire tutti a casa nella sua “Colomba” .

C’era tutta Pieve Soligo ieri alle 15 quando il feretro è arrivato sul sagrato del Duomo, dove lo aspettavano due schieramenti di alpini di tutte le sezioni locali. Sopra la bara il suo cappello di alpino che è stato consegnato a fine cerimonia dal capogruppo Albino Bertazzon alla moglie e compagna di una vita Graziella, sorretta dai nipoti e dal figlio Loris.

Un tributo che Pieve dsi Soligo ha voluto rendere a questo uomo che nella sua semplicità e con i suoi manicaretti ha conquistato i palati di personaggi importanti e di gente semplice che lui trattava con lo stesso rispetto e simpatia. Ad elencarli tutti non basterebbe un libro, Bruno Bellè è stato e sarà una delle pietre miliari nella storia di questa città che oggi ha decretato il lutto cittadino per rendergli non solo l’onore che ha meritato in mezzo secolo di attività ma un caloroso abbraccio e un grazie per aver toccato, con la sua generosità il cuore di tutti. Al termine della cerimonia il sindaco Stefano Soldan, con la voce rotta dalla commozione si è rivolto direttamente a Bruno ricordandone lo spirito gioioso e scherzoso, la professionalità e quello che ha rappresentato per la città di Pieve di Soligo. Alla cerimonia erano presenti numerosi amministratori e sindaci locali, ristoratori della zona che hanno avuto il modo di apprezzare il grande insegnamento umano e professionale di Bruno . Presente anche il consigliere regionale Alberto Villanova che ha dichiarato “Insieme a Bruno se ne va una figura che ha fatto la storia della nostra comunità, se ne va un grande ristoratore e soprattutto se ne va un amico. Mancherà tanto a tutti noi.”

All’uscita dal Duomo ad aspettarlo ancora gli alpini che, durante la Messa lo avevano salutato con un messaggio affettuoso, la lettura della “Preghiera dell’Alpino” e le note di “Signore delle Cime” Il capogruppo di Pieve di Soligo Albino Bertazzon ha consegnato personalmente il cappello alpino alla signora Graziella che commossa ha ringraziato: “Bruno è stato una grande persona- Ha commentato Bertazzon – Un alpino e un uomo con un cuore enorme che ha saputo condividere con tutti quelli che lo hanno conosciuto. Per noi sarà sempre presente!”(Pio Dal Cin)

(pio dal cin)

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