Iroso il Mulo piu’ longevo. Nel 2019 il 13 gennaio fu celebrato il suo 40 esimo compleanno.

Avrebbe compiuto 43 anni il 10 gennaio IROSO, il mulo che ha commosso il mondo per la sua longevita’ ed il suo carattere mite e socievole. Nel 2019 grandi festeggiamenti per il suo quarantesimo compleanno. Gli sono stati dedicati gli onori che solitamente vengono conferiti ad un GENERALE. Grande emozione tra i partecipanti, tra i quali il GOVERNATORE Luca Zaia che a IROSO era particolarmente affezionato; a seguito il comunicato ANSA per quel 13 gennaio 2019

Come un alpino, ‘uno di noi’, come lo hanno chiamato oggi nel trevigiano, è stato festeggiato per i suoi 40 anni ‘Iroso’, l’ultimo mulo in vita che ha prestato servizio nell’Esercito Italiano nel corpo degli Alpini e nell’ormai disciolta Brigata Cadore. I festeggiamenti sono iniziati, ad Anzano, frazione di Cappella Maggiore (Treviso), con un brindisi a base di vin brulé (vino rosso scaldato con spezie) per poi passare alla messa al campo in perfetto stile da ‘penna nera’ e benedizione per il quadrupede classe 1979 e matricola, come conferma uno degli zoccoli, 212. Poi per tutti i presenti, compreso il Governatore del Veneto Luca Zaia, è arrivato il ‘rancio’ con gran pentoloni di pasta asciutta e relativi cori in stile adunata. Si tratta di un caso curioso. ‘Iroso’ è l’ultimo, in vita, dei muli che hanno servito l’Esercito. Era stato messo all’incanto quando dagli animali si è passati ai cingolati e l’ex alpino Antonio De Luca lo ha comprato, per un milione e 250mila lire ad un asta salvandolo dalla macellazione peraltro strappandolo ad un austriaco. Di eccezionale c’è anche il fatto che ‘Iroso’, con i suoi 40 anni, praticamente raggiunge l’età di un umano di 140: un vero record. ‘Iroso’, dopo l’acquisto, è stato utilizzato per trasportare legna, al posto delle salmerie, ma ha anche partecipato ad alcune adunate degli alpini. Oggi, pressoché cieco e senza denti viene alimentato con cibo sciolto nell’acqua ed è affiancato da una ‘badante’ mula che lo accompagna ancora nelle sue passeggiate tra i colli trevigiani. A fianco ha spesso De Luca che, da commerciante di legname, non ha mai smesso di portare il suo cappello verde con la penna nera ricordando sempre – come racconta chi gli è vicino – che della naja alpina ha fatto, come il suo mulo, uno stile di vita tra fedeltà, amore e solidarietà. (Ansa)

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