Codogne’ La Maestra Costella ricorda il suo primo voto nel 1946

CODOGNE’ – Francesca Da Fies Costella e’ una delle donne che per prime hanno espresso il loro diritto al voto nel 1946. passa le sue mattinate sotto una vecchia magnolia nel giardino di casa di via Ancillotto a risolvere cruciverba. Per tutti in paese e’ “la Maestra Costella”. Ha insegnato per quarant’anni alle scuole elementari del paese e molti dei suoi alunni oggi sono nonni. La maestra, che ha spento le sue prime 97 candeline il 17 marzo scorso conserva una lucidità mentale che le permette di ricordare nomi e date senza sbagliare. Lo scorso anno. e’ stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica e’ depositaria delle chiavi della “Memoria Popolare” un progetto iniziato dieci anni fa con l’amministrazione comunale che si propone di conservare, a le memorie del paese a favore delle nuove generazioni, raccogliendo testimonianze documentali , fotografiche e video La maestra Francesca ha vissuto gli anni da studente con la mamma a Soffratta di Mareno di Piave . Dopo la maturita’ magistrale conseguita al collegio immacolata di Conegliano ’ si era trasferita a Codogne’,i seguito al matrimonio con Giovanbattista Costella, dal quale ha avuto quattro figli e dove ha insegnato alle scuole elementari per quarant’anni. Oggi Francesca Da Fies Costella ritorna alla ribalta delle cronache con un record personale. E’ una delle donne che possono dire di essere state le prime ad aver diritto di votare i Francesca ricorda molto bene quel giorno e le emozioni che lo hanno accompagnato.

Cosa ricorda di quel 2 giugno 1946?

Vivevo a Soffratta di Mareno con mia madre che allora aveva 45 . Mi alzai come il solito per andare alla messa delle 10 e poi a votare”

Come avevate saputo del diritto al voto e come si sono svolte le elezioni?
“Non avevamo ne radio ne i giornal. L’informazione non era facile come oggi .Non avevamo nemmeno l’energia elettrica. L’acqua calda si produceva con la legna sul “fogher”. Ci informavano con circolari e annunci che venivano esposti fuori dalla sede comunale , nei circoli e nei luoghi pubblici, . Ci hanno fatto avere il certificato elettorale e siamo andate a votare. Il seggio per me era a tre chilometri da casa, vicino al monumento dei caduti a Soffratta c’era una piccola scuola,elementare . E’ li’ che ho votato subito dopo la messa”

Quali erano le emozioni che prevalevano in lei quel giorno e in generale con la popolazione femminile?

“Eravamo perplesse. Venivamo da tanti anni di fascismo con il quale eravamo stati indottrinati, non era facile capire il ruolo al quale eravamo stati chiamati. Ho votato per la Repubblica. I Repubblicani, disgustati dal comportamento del re, che aveva portato Mussolini al potere, si erano battuti per queste elezioni. Erano i tempi di De Gasperi. Forse l’emozione piu’ forte era l’incertezza l’insicurezza,, era difficile capire che le cose stavano cambiando. Siamo cresciuti sotto il fascismo e questo nuovo “vento di liberta” ci ha presi un po alla sprovvista.”

Con la mamma, e le amiche parlavate di quello che era successo?
“ Si, ma forse non ci rendevamo ancora conto del cambiamento epocale che stavamo vivendo. Mia mamma andò a votare dopo di me. Avevamo solo una bicicletta, e lei ando’ dopo di meo che indossavo. A tavola non abbiamo parlato molto, forse non ci rendevamo conto di aver scritto una pagina di storia. Vista dopo tanti anni e’ un avvenimento che sono felice di aver vissuto. Bisognava essere nati entro il 21 giugno del 1925 per poter votare.”

Si sente privilegiata per essere stata parte di una pagina cosi’ importante della storia d’Italia?

“ Quel giorno non mi rendevo conto dell’importanza di quello che stava succedendo , anche se ero felice di farlo. Con Gli anni ho capito meglio. Oggi sono contenta di poterlo raccontare ai miei figli e nipoti. Un traguardo importantissimo per le donne e la democrazia in generale. (pio dal cin) copyright 2022 – riproduzione di foto e testo vietata senza la esplicita autorizzazione dell’autore

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