
SAN POLO DI PIAVE – Alle cinque della sera, le sei campane della chiesetta della Caminada, intonano “ La Canzone del Piave” per ricordare le vittime della Grande Guerra che durante l’offensiva lanciata dall’esercito Italiano nel 1918 per riconquistare la riva destra del Piave ingaggio’ una cruenta battaglia che distrusse completamente la chiesetta ed il campanile di questo gioiellino della nostra Storia incastonato nella campagna, le cui origini risalgono a tempi antichissimi. Un’immagine miracolosa legata all’apparizione della Madonna a una ragazza del luogo, una processione per chiedere la pioggia che iniziava all’alba e coinvolgeva tutti gli abitanti della zona, un’antica fiera che durava per tre giorni e che serviva alle popolazioni contadine per acquistare
REPERTI RISALENTI AL QUARTO SECOLO AVANTI CRISTO

. Ritrovamenti archeologici che risalgono al IV secolo Avanti Cristo sono alcuni degli elementi che rendono questa chiesetta unica e degna di essere visitata prima di avviarsi verso un percorso antico di transumanza che porta verso le colline Patrimonio Unesco e che si colloca in un’”asse” di luoghi legati al pellegrinaggio religioso che partendo dalla Basilica di Motta di Livenza passa attraverso Oderzo, Tempio di Ormelle e la vicina chiesetta di San Giorgio a San Polo dove si puo’ ammirare uno dei piu’ interessanti affreschi dell’Ultima Cena.
Don Firminio Concini, , tra le varie chiesette, scelse la chiesa della Caminada perche’ da sempre dedicata alla Nativita’ di Maria festeggiata l’8 settembre. La tradizione racconta che nel 1212 la Madonna e’ apparsa a una ragazza e come in altri casi , ha chiesto che fosse eretta una piccola chiesa per la sua devozione.

Forse non e’ stato il caso se l’unica parete a salvarsi nella distruzione della guerra fu la stessa dove oggi si puo’ ammirare un affresco della Madonna con Bambino Madonna in Trono con Bambino, attribuito ad Andrea Bellunello, o alla sua scuola. .Nell’affresco sono ancora evidenti i segni di una granata che le e’ scoppiata vicino ma che non e’ riuscita a distruggerla” L’immagine e’ “riconosciuta” dalla popolazione come miracolosa.

Vinicio, Cesana ,che da sempre rappresenta la memoria del territorio in quanto grande appassionato da sempre di documenti e carteggi che raccontano con dovizia le origini delle nostre genti racconta che:”Gia’ nei documenti del 1200 si trova cenno della “Pra della Fiera della Caminada” , una fiera che durava piu’ giorni, come quella della vicina Santa Lucia di Piave ,che coinvolgeva tutto il territorio limitrofo. Una fiera posta in antecedenza al periodo dei raccolti. Si venivano ad acquistare gli strumenti adatti alla raccolta del grano e dell’uva nei vigneti. Verso l’Ottocento si e’ sviluppata la devozione verso Sant’Anna, la madre di Maria. Le due contessine Papadopoli donarono una oleografia alla chiesetta andata perduta nel corso della distruzione della grande guerra.” Prima della chiesetta esistono tracce di un insediamento che risale addirittura al quarto secolo Avanti Cristo. Vinicio afferma che :”La scoperta archeologica piu’ importante legata a questa chiesetta risale al 1931 quando nella messa in posa di un vigneto nel podere “Caminada” alla profondita’ di circa un metro vennero trovati due grandi vasi di bronzo con degli utensili classificati poi come appartenenza al IV o V secolo Avanti Cristo. Testimonianza di uno dei primissimi insediamenti di tutta la Sinistra Piave di un clan. Insediamento legato probabilmente alla presenza delle risorgive.

. Un ritrovamento precedente , nel 1905 quando questi terreni erano proprietà dei conti Papadopoli, fu trovata una olla di terracotta che conteneva 580 sesterzi romani datati al 256 Dopo Cristo. Questo fu denominato il “tesoretto della Caminada” Di questo periodo pre romano e’ stato rinvenuto anche un reperto interessantissimo; un pilastrino in pietra che oggi sostiene la vasca dell’acquasantiera, classificato dagli studiosi come un “altarino pagano per piccoli sacrifici”.(pio dal cin) FOTO e TESTO copyright@piodalcin – riproduzione riservata
Ogni sera alle 17 si puo’ sentire LA CANZONE DEL PIAVE scandita dalle 6 campane del campanile ricostruito dopo essere stato distrutto dalle cannonate assieme alla chiesa nel 1918