Vittorio Veneto- Convento Cistercense di Clausura- Dove abitano serenita’ e pace

INTERVISTA ALLA MADRE BADESSA ALINE PEREiRA GHAMMACHI la piu’ giovane d’ITALIA

FOTO E TESTO copyright @piodalcin Monastero su FACEBOOK https://www.facebook.com/monasterocistercense.linea

SAN GIACOMO DI VEGLIA – – Suor Aline Pereira Ghammachi, e’ diventata nel 2018 la badessa piu’ giovane d’Italia a soli 33 anni. Da allora gestisce il convento cistercense che ospita 23 suore di clausura e 4 consorelle che vivono nella foresteria, dedicandosi anche ai rapporti con il mondo esterno. Entrando nel convento si e’ pervasi da un senso di pace e di serenità che traspare dagli occhi e dal sorriso delle sorelle che si incontrano nella loro quotidianita’ fatta di lavoro e di preghiera. tra lavoro

La giornata in convento inizia molto presto, come racconta suor Aline con il suo radiante sorriso sempre presente sul suo volto: “ La giornata e’ scandita tra preghiera e lavoro . tra una preghiera e l’altra il riposo e il lavoro anche Ci alziamo ogni giorno alle 5 e iniziamo con le “Vigilie” alle 5.20 per un’ora. Tutte le nostre preghiere sono Salmi e Letture Bibliche. e cantate in Gregoriano, solo le “Vigilie” sono in tono retto. L’ora di terza per esempio, alle 9.15 dura dieci minuti e poi si va al lavoro.

Noi lavoriamo nell’orto coltiviamo l’ aloe curiamo il vigneto le particole, ricamo e cucito, riparazione di paramenti e statue, immagini sacre, pittura . Siamo come in un grande laboratorio ognuno mette in pratica i doni che Dio gli ha dato. Abbiamo gli animali; conigli, galline, pulcini e la pulizia, i giardini e l’interno del convento, che e’ la nostra casa, una grande casa”

Lei da le disposizioni alle altre sorelle oppure ognuna sa gia’ qual’e’ il suo compito?
“ Esiste gia per esempio, un accordo con la sorella che si occupa delle particole. Lei sa cosa deve fare e si comporta di conseguenza, autonomamente. Se una finisce il suo lavoro prima del solito viene da me e mi chiede dove c’e’ bisogno in quel momento e io le do disposizione sul dove andare o cosa fare. Non ci fermiamo mai”

E il vigneto come viene gestito?
Ci sono tre sorelle, una e’ responsabile e altre aiutano. Per la gestione del vigneto ci affidiamo a persone competenti, come per la potatura e ci facciamo aiutare dall’esterno. Per la vinificazione diamo l’uva a Sarah (3000 metri quadri) che penda alla vinificazione

E in cucina? In cosa consiste di solito il vostro menu?
“Ci sono tre suore fisse in cucina a altre che al bisogno aiutano. Il menu’ dipende da cosa abbiamo in frigorifero. Gli alimenti vengono acquistati dalle sorelle della foresteria che non sono tenute Pranziamo alle 12 e ceniamo alle 19”

Questo e’ il vostro momento per conversare?

Assolutamente no. Mentre mangiamo vige il silenzio. Una delle sorelle legge un libro che scelgo io. Oggi ad esempio stiamo leggendo le conferenze dell’abbate generale don Mauro Giuseppe Lepori”

Quando allora avete occasione per parlare tra di voi? Quali sono gli argomenti consueti delle vostre conversazioni?
Durante la “ricreazione” che ha luogo dopo cena tra le 19.30 e le 20

e prima dell’ultima preghiera,la compieta alle 20.30 che dura 15 minuti.Nella conversazione parliamo dei problemi che possono esserci nell’ambito lavorativo o qualcosa di particolare che ha caratterizzato la giornata.

Qual’e’ il vostro rapporto con internet, con i social, con il web? Con il mondo dell’informazione?
“ Ci sono due telefonini in convento. l’uso di wazzap e’ limitato per le sorelle a una volta la settimana per il contatto con le famiglie (durante la Quaresima e l’Avvento ogni 15 giorni). Se una sorella ha bisogno basta che chieda a me. Per quello che riguarda Facebook abbiamo una pagina “linea monastero” (https://www.facebook.com/monasterocistercense.linea)
La pagina e’ gestita da me e da altre due sorelle.
Non guardiamo la TV ma se ci sono delle cerimonie come quella della beatificazione di papa Giovanni Paolo I o qualche notizia importante come la morte della regina Elisabetta, seguiamo alla TV. Ci sono inoltre due computer a disposizione tutto il giorno per le sorelle che volessero fare delle ricerche, o per lo studio (ma non per i social) I giornali che ci arrivano sono l’Avvenire L’ Osservatore Romano e L’Azione”

Oltre al vino avete anche altri prodotti?
“Certo. Abbiamo il miele e le creme di miele che servono per alleviare i dolori artritici, le punture di insetti, o antinfiammatori. L’aloe che coltiviamo in serra e mischiamo con il miele e mi creda, ha un sapore amarissimo nonostante ci sia più miele che aloe, ma fa benissimo. Tutti questi prodotti possono essere acquistati qui, in convento e sono a disposizione del pubblico”

Un convento molto piu’ “aperto” rispetto a come lo intende la maggior parte della gente che vi crede magari “costrette” a stare chiuse all’interno del monastero?
“Assolutamente.Nel 2016 papa Francesco ha dato delle disposizioni precise su quello che riguarda i conventi come il nostro: “Cor Orans” da la possibilita’ alla badessa di decidere autonomamente chi entra e chi esce dal convento in base alle esigenze.E’ sbagliato vederci come delle suore costrette dentro a delle mura e basta. Se le sorelle hanno bisogno di andare in famiglia per questioni di salute possono farlo, o per espletare pratiche burocratiche, per votare o per altre cento ragioni. Il nostro mandato e la nostra missione e’ la preghiera e il lavoro. A questo siamo chiamate ed e’ quello che facciamo. Essere di clausura non significa essere chiuse in una gabbia. E’ un modo di vivere che a volte richiede anche delle uscite nel mondo esterno. certo che le suore non vanno al cinema o in vacanza o a fare una passeggiata in centro.ma se le situazioni richiedono di uscire lo facciamo”

Molte persone si rivolgono a voi per consigli e preghiere?
“Riceviamo molte chiamate telefoniche e molte persone chiedono un colloquio con noi. Abbiamo notato un incremento della depressione e della tristezza tra le persone dopo la pandemia. Questo credo sia dovuto al fatto che prima pensavamo di avere tutto sotto controllo, di essere invincibili con la scienza ed il prograsso. Poi e’ arrivata la pandemia e la guerra, la crisi energetica. Tutte situazioni che ci hanno costretti a riflettere e a cercare di capire chi siamo in realta’. Sono emerse le nostre paure e le nostre incertezze rispetto al periodo precedente in cui sembrava che tutto andasse bene”

Lei e’ laureata in teologia?

“No, no. In Economia e Commercio in Brasile nel 2005 prima di venire in Italia .Il 26 gennaio 2007 ho compiuto il primo passo come postulante Nel 2008 (stessa data ) ho fatto la professione semplice di Stabilita’ Obbedienza e Conversione dei Costumi e nel febbraio 2018 sono stata nominata badessa, avevo quasi 34 anni.
Ha mai avuto un ripensamento?

Prima di prendere i voti perenni ho avuto un periodo di 5 anni per decidere. Ho preso la mia decisione e sono estremamente felice. Finora nessun ripensamente” (pio dal cin)

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