Vajont- Non fu ‘Tragedia” ma Errore Umano. Il piu’ grande degli errori.

VAJONT -Ancora una volta il 9 ottobre. Avevo sette anni e mio papà’ mi stava portando a Cimolais. Credo fosse fine giugno o i primi di luglio. Con me mio fratello e mia sorella. La strada più breve da Codognè era attraverso il Fadalto e poi su verso Longarone. Non c’era ancora l’A27.

Poco prima del centro di Longarone , la strada scendeva, si svoltava a destra e su, verso la strada curvilinea verso la diga. Per un ragazzino di sette anni un vero e proprio spettacolo, qualcosa da osservare. Una di quelle immagini che ti rimangono impresse fin che vivi.

Arrivati su , dove la strada era tornata piana mio padre decide di fermare l’auto proprio dove la diga finiva e iniziava il bacino. Era enorme e l’acqua pareva un mare. Un immenso ghiacciolo color anice. L’acqua era ferma e increspata dal leggero soffio del vento.

Papà’ scende e va verso una casa che stava proprio in linea d’aria con la diga Inizia a parlare con la signora che si affaccia alla porta:” Come va signora?” Sbotta mio padre sempre allegro e solare. “Come volo che la vae- Replica in dialetto l’anziana signora- “Qua un di o che l’altro vien zo tutt” (Come vuole che vada, qua un giorno o l’altro vien giu’ tutto).

La casa indicata con la freccia e’ quella che (a ricordo) mi sembra fosse quella dove mio padre parlo’ con la signora

La “profezia della signora purtoppo si avvero’ pochi mesi dopo. Mi vengono i brividi quando, 59 anni dopo penso che sarebbe potuto accadere quello stesso giorno, e le parole della signora che abitava in una delle case che sono state spazzate via dall’onda mi ritornano in mente ogni volta che passo per Longarone, o quando si parla della “Tragedia del Vajont”

NON FU TRAGEDIA, MA UN “ERROREdella CUPIDIGIA UMANA.

Non ripercorrero’ le tappe di questo funesto giorno, i momenti terribili in cui venne giu’ il MONTE TOC, e nemmeno le vicende giudiziarie che seguirono, l’INGIUSTIZIA, l’OBLIO, l’ASSENZA dello STATO e delle ISTITUZIONI verso chi aveva perduto famiglie intere, uomini, donne, e purtroppo tanti, TROPPI BAMBINI. Vorrei cercare un paragone storico da affiancare al VAJONT, ma non ne trovo (in tempi di pace) cosi’ assurdi. Nemmeno le Torri Gemelle. Quello, nella spietata e assurda logica dell’ODIO verso l’Occidente fu TERRORISMO. Quello che successe in questa valle, era EVITABILE, e andava, e POTEVA ESSERE EVITATO , ma non fu cosi’ e dalle decisioni prese per salvaguardare un investimento miliardario fu decretata la morte di quasi DUEMILA persone in poco meno di DUE minuti.

QUARANTA PULLMAN.

Immaginate un corteo di QUARANTA pullman pieni di gente. La lunghezza massima di un pullman e’ di 13,50 metri, per quaranta fanno esattamente CINQUE CHILOMETRI di strada, una fila lunga CINQUE chilometri spazzata via dall‘ONDA del VAJONT

DUEMILA persone spazzate via in due minuti. Quello che fa arrabbiare e’ che si poteva evitare. E mi ferno qui per non diventare cattivo. Volevo solo condividere la mia infinitesima, piccola esperienza di un bambino di sette anni che era rimasto incantato dalla maestosita’ di una diga, per assurdo costruita per non crollare in maniera magistralmente perfetta dal punto di vista ingegneristico. Un bambino che con la bocca aperta per lo stupore guardava estasiato l’acqua verde di quello che sembrava un MARE in alta quota.

La SADE, l’ENEL AIUTI LE PERSONE in difficolta’

MAURO CORONA, lo scrittore alpinista scultore di ERTO, presente ogni martedi’ alla trasmissione di BIANCA BERLINGUER ha portato all’attenzione pubblica la vicenda di un ragazzo della zona che fatica a mandare avanti il suo locale a causa dei costi pazzeschi dell’energia. Faccio un APPELLO all‘ENTE perche’ si metta una mano sul cuore e venga incontro a tutti coloro che in questa valle hanno gia’ sofferto abbastanza e AZZERI le loro bollette per i prossimi vent’anni almeno. Sarebbe un bel GESTO DI SOLIDARIETA’, quella SOLIDARIETA” che e’ crollata il 9 ottobre 1963 distruggendo tutto nel nome del dio DENARO (pio dal cin)- FOTO e TESTO @Copyright- riproduzione anche parziale di foto e testo sono vietati senza esplicito consenso dell’autore)

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