Vittorio Veneto – 6000 chilometri dopo, ritornata a casa Jessica con i suoi cavalli

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Dal GAZZETTINO del 15 ottobre 2022 VITTORIO VENETO – Puntuale come un orologio ,alle 11 di ieri , la figura esile di Jessica Riviera, affiancata dai suoi angeli custodi, due bellissimi cavalli bianchi, Fatira e Lamik, e’ arrivata in piazza a termine del suo lungo viaggio, durato un anno e mezzo, durante il quale ha percorso strade, mulattiere sentieri in un percorso lungo l’Italia ,da Vittorio Veneto alla Calabria, per un totale di seimila chilometri. Tenace e decisa, la giovane amazzone ha intrapreso un viaggio avventuroso e non privo di incognite e pericoli come racconta lei stessa, dopo aver ricevuto un calorosissimo applauso dal drappello di persone che l’hanno attesa al sua arrivo. Ad aspettarla, mamma la sorella,il sindaco Antonio Miatto il consigliere Varaschin Gianni , una rappresentanza del gruppo alpini locale, amici e sostenitori, che l’hanno abbracciata e coccolata regalando a lei un bel mazzo di fiori rosa e ai due fedeli compagni di viaggio due cesti stracolmi di mele, pere, carote e ortaggi dei quali Fatira e Lamik vanno particolarmente ghiotti, dimostrando il loro apprezzamento per l’inaspettato regalo dei vittoriesi.:”E’ stato un viaggio meraviglioso – Racconta Jessica- Non facile, pieno di incognite e a volte anche pericoloso ma ne e’ valsa la pena. Le persone che ho incontrato e conosciuto nella nostra penisola mi hanno fatto capire che gli italiani sono un popolo generoso e splendido” Le tappe che l’hanno portata fino in Calabria con i suoi due fidati compagni di viaggio erano suddivise in tratte da 20 o 30 chilometri, a seconda delle aspertita’ del terreno e delle difficolta’ incontrate.

Tutti i primi chilometri erano percorsi a piedi e gli ultimi dieci di solito in groppa a uno dei due cavalli bianchi. :”Sono stati bravissimi- Racconta Jessica- Mi hanno sempre aiutato con la loro presenza e si sono comportati benissimo. Ogni due mesi venivano controllati da un veterinario per assicurarmi che non soffrissero dello stress del viaggio o di qualche problema, ma e’ andato tutto bene” Jessica ha sempre dornito in tenda e sacco a pelo ma le notti erano sempre intervallate da momenti di dormiveglia:” Piccoli sonnellini di un’ora circa- Racconta la giovane- Ogni ora davo un’occhiata ai cavalli per assicurarmi che fossero a posto.” Unico vero problema sono stati dei lupi incontrati nel Feltino, ma tutto si e’ risolto per il meglio.”

La giovane vittoriese confessa di aver avuto anche dei brevi momenti di paura per certi incotri strani che ha fatto durante il viaggio, ma per difendersi ha adottato una strategia veramente “furba”. Essendo il suo percorso quotidiano, visibile e controllabile sui social, in particolar modo su Facebook, Jessica ha deciso di postare con un intervallo di due, tre giorni rispetto alla posizione reale in cui si trovava:” In questo modo se ci fossero stati dei malintenzionati decisi a seguirmi, sarebbero comunque arrivati sul posto qualche giorno dopo.” Una nota di amarezza Jessica l’ha espressa riguardo ai “leoni da tastiera” che l’hanno attaccata e a volte insultata con un sentore di invidia:” Il viaggio l’ ho pagato con i miei risparmi e lavorando quando ne ho avuto il bisogno.Non dormivo in un quattro stelle ma in tenda ” Sorride quando le si chiede se ha fatto il viaggio da sola e il suo sguardo si posa su un bel ragazzo, seduto vicino al monumento ai caduti: “

Ho conosciuto Jacopo in Liguria. Anche lui come me appassionato di cavalli. Ha voluto accompagnarmi in alcuni tratti di percorso ed e’ nato un sentimento. Lo racconti pure, queste sono cose belle e come tali non vanno tenute nascoste.” Jacopo si avvicina e con grande sapienza sale in groppa ad uno dei due meravigliosi cavalli bianchi. Lo stesso fa Jessica. I due si avvicinano per una foto ricordo, ormai inseparabili e con un sorriso che si scambiano teneramente, piu’ loquace di molte parole. Jessica ha in mente di raccontare la sua straordinaria avventura:” Scrivero’ due libri; in uno cerchero’ di spiegare le difficolta’ tecniche e come organizzare un viaggio cosi nella logistica e negli spostamenti, l’altro sara’ un romanzo che raccontera’ le enormi emozioni e il viaggio interiore che questa avventura mi ha regalato” (pio dal cin)

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