Codogne’- L’ultimo straziante saluto a un Angelo, volato via troppo presto.

Erano alcune centinaia le persone che in un silenzio assoluto hanno atteso l’arrivo del feretro in via piave al civico 5. La bara bianca con un bouquet di bellissime rose bianche e la foto sorridente di Alessandro Baku, il giovane morto in un incidente stradale mentre si recava al lavoro alla Luxottica.Tra lui e una brillante carriera, iniziata quasi un anno fa , si e’ intrapposto un destino beffardo e crudele che sotto forma di un grosso cervo gli ha tagliato la strada uccidendolo sul colpo per le gravi ferite riportate doppo l’uscita di strada nel tentativo di evitare il grosso ungulato, sbucato all’improvviso da un campo vicino. Il silenzio che ha dominato tutta la permanenza dell’auto con a bordo la bara bianca e’ stato piu’ volte interrotto dal pianto straziante del nonno che continuava a chiamare Alessandro stringendosi alla bara tanto che ha dovuto essere allontanato dalla stessa quasi di forza. Le lacrime e gli abbracci ai genitori , a mamma Shkurte, papa’ Durim, e il fratello di sedici anni Klaidi.nessuno a pronunciato una parola in quel silenzio piu’ eloquente di un lungo discorso. Due ali di folla hanno circondato la bara bianca e in una mesta processione hanno salutato con un bacio, una carezza o un semplice sguardo, con occhi pieni di lacrime la foto di Alessandro, contornata dalle rose bianche, il suo fiore preferito. Dopo circa mezz’ora il corteo funebre si e’ avviato verso il cimitero, a circa due chilometri dall’abitazione che ha visto Alessandro felice fino a domenica notte, quando si era intrattenuto con i nonni che amava,  giunti dall’Albania per passare qualche giorno con i nipoti e la famiglia Tabaku. Alessandro e’ rimasto con noi fino alle 21.30- Ricorda il papa’- Ha salutato ed abbracciato tutti, consapevole di dover alzarsi presto per raggiungere l’Agordino. Non potevo immaginare che quello sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio” Nel cimitero, ad attenderlo centinaia di persone, tra parenti, amici e conoscenti. E’ arrivata in silenzio e discrezione anche Noemi, la bellissima fidanzata di Alessandro che tenutasi in disparte e’ stata invitata dalla mamma del fidanzato ad unirsi alla famiglia, dietro la bara. Dopo alcuni interminabili minuti di un irreale e commovente silenzio, tutte le persone presenti hanno sfilato una ad una dietro la bara dove hanno salutato il papa’ la mamma e il fratello. il rumore piu’ intenso era quello dei singhiozzi e delle parole di affetto che venivano scambiate prima degli abbracci. Hanno salutato i genitori ed il fratello  i compagni di classe della sezione B del liceo Marconi di Conegliano che nel giorno della morte di Alessandro lo avevano salutato nella bacheca virtuale dell’istituto con parole sincere e commosse, a salutarlo anche  i suoi compagni di squadra del Prata Falchi Visinale, dove Alessandro giocava come centravanti. :Giocava in attacco, come d’attacco e’ stata la sua breve ma intensa vita. Il liceo, l’universita’, il lavoro alla Luxottica.

Eravamo un bel gruppo- Dichiara Francesco- Alessandro giocava benissimo ed era molto rispettoso anche in campo. Aveva deciso di lasciare il calcio per dedicarsi allo studio, se avesse continuato sarebbe diventato un campione, ma aveva le idee chiare sul suo futuro. Ci manchera’ tanto” Presente anche il sindaco di Codogne’ Lisa Tommasella con la grande amica di Alessandro Giada Cattelan, la bibliotecaria che dal giorno della triste notizia non sa darsi pace. Alessandro aveva trascorso alcune settimane come stagista in biblioteca a Codogne’ per accumulare crediti per la scuola. L’ambiente e il calore con il quale era stato accolto ha fatto si che nascesse una vera e propria amicizia con le persone che frequentavano la biblioteca, tanto che, dopo aver intrapreso il suo percorso universitario alla Ca. Foscari dove si era laureato in economia aziendale, il giovane ventunenne aveva fatto del luogo la sua seconda casa, prestando servizio come volontario:”Eravamo tutti commossi all’arrivo della bara bianca- Dichiara Lisa Tommasella, sindaco di Codogne’.E’ difficile capacitarsi di dover assistere alla morte di un giovane per una fatalita’. Alessandro era una persona d’oro, benvoluta e stimata da tutti- Continua il primo cittadino- La numerosissima partecipazione all’ultimo saluto lo testimonia. Mi considero assolutamente fortunata per averlo conosciuto. Il suo ricordo non morira’ mai. Il pensiero va alla famiglia,. Non sara’ facile ricominciare senza il figlio adorato, ma noi tutti ci stringiamo attorno a loro e restiamo al loro fianco”

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