Quando le vite perdute in uno schianto fra treni che non sono quei treni ad altissima velocità e super tecnologici di oggi viene da pensare dove viviamo. Viviamo nel più bel Paese del mondo che tutti ci invidiano per Arte, Storia, luoghi da visitare.
Peccato che il modo in cui siamo governati appartenga più al Medioevo che all’inizio del Terzo Millennio. Mi esimerò dal fare facili critiche a governi e governicchi che continuano ad esibirsi in quel grande circo che è la politica Italiana dove ci sono tantissimi e strapagati clowns e dove i trapezisti senza rete a fare i salti mortali e senza paga sono sempre i soliti; la gente comune, i pensionati, i disoccupati, i nuovi poveri.
Tutti, da sempre, ci hanno detto che avrebbero eliminato la burocrazia che strangola la crescita e la ripresa dell’Italia come un cappio. Cappio che molte volte, troppe volte si è stretto al collo di piccoli e grandi imprenditori che non ce la facevano più a districarsi in questo terribile labirinto dal quale non possiamo più liberarci.
“Non puoi combattere tutte le battaglie contro la burocrazia” Mi è stato detto oggi. E’ vero: ” Però se a causa di questo modo subdolo e medievale di gestire un Paese muoiono trenta persone, devo far sentire la mia voce”
Senza questo “mostro che serpeggia in tutti gli uffici, in tutte le istituzioni, in tutti gli apparati statali, regionali, provinciali, comunali, i lavori della tratta ferroviaria che ieri è costata la vita a troppe persone, sarebbero terminati nel 2015. L’Europa aveva stanziato 180 milioni di Euro e nessuno lo avrebbe mai saputo se non fosse successo l’incidente di ieri.
E’ una vergogna della quale debbono rispondere i governanti, i politici inetti e corrotti e tutti coloro che erano chiamati a fare qualcosa in fretta per impedire che la sicurezza non fosse magari lasciata al caso di chi magari per una distrazione ha dato il via ad un treno che doveva essere fermato.
E adesso tutti con gli occhi gonfi a porgere le condoglianze ai parenti delle vittime, a dire che non succederà mai più, che siamo un Paese moderno che si sta adeguando ai Paesi più tecnologici.
Renzi prometterà che non ci sarà più burocrazia (forse per lui) ma non riuscirà mai a capire qual’è il dedalo di strade e stradine che un cittadino deve percorrere ogni qual volta che si confronta con le odiate istituzioni.
Adesso però non si polemizza. E’ l’ora del lutto e del cordoglio. Poi come sempre (vedi la tragedia del Vajont nel 1963 a Longarone Leggi questo) tutto tornerà come prima in silenzio e come succede ci dimenticheremo anche di questa immane tragedia, salvo non essere tra i fratelli, le sorelle, i padri, le madri, i nonni, i figli, i nipoti, gli amici di chi ha perduto una persona cara in quel terribile schianto, il rumore del quale dovrebbe tener ben svegli di notte coloro che nell’indifferenza hanno lasciato che potesse succedere una simile tragedia