Che schifo questa voglia di inglesismi. Torniamo a scrivere in Italiano “please”


Ma si, diamo sfogo alla nostra conoscenza della Lingua di Shakespeare. In fondo Dante Alighieri e’ morto da sette secoli, e se la sua Divina Commedia e’ stata tradotta in tutte le lingue del mondo, chi se ne frega.

Non c’e’ trasmissione televisiva, sito istituzionale, giornale o settimanale, non esiste conversazione (e i politici sono i primissimi) dove non si vada a tradurre un vocabolo che potrebbe essere scritto nella Lingua del Sommo Poeta, che non venga tradotto in Inglese, perche” mi chiedo questa “corsa al vocabolo Inglese”? Cosa dobbiamo dimostrare? Forse che siamo piu’ fichi perche’ finalmente abbiamo imparato quella che viene considerata a tutti gli effetti la Lingua internazionale del ventunesimo secolo? Quello che da fastidio piu’ di tutto e’ che il “pesce puzza sempre dalla testa” e i nostri politici, senatori, deputati, onorevoli, giu’ giu’ fino ai sindaci e agli amministratori locali, sono loro che’, invece di dare il buon esempio nell’usare la nostra Lingua meraviglia delle meraviglie, vanno a pescare vocaboli come “welfare” “weekend” “global warming” “security” “trend” solo per citarne alcune.

Ho sentito tempo fa che anche uno dei dizionari piu’ quotati del nostro Paese ha inserito nelle pagine delle edizioni 2023 molte parole in Inglese. Segno dei tempi che cambiano o di una decadenza culturale alla quale ci stiamo pigramente abituando senza nemmeno rendercene conto? Forse tra cinquant’anni la nostra bella Lingua Italiana verra’ sostituita quasi totalmente da quella di Shakespeare. Peccato. L’evoluzione che ha avuto dal Latino per diventare quella musicale del Dolce Stil Nuovo che ha fatto scrivere ai nostri poeti fiumi di parole poesie, sonetti e commedie e’ destinata ad implodere in qualcosa di piu’ fico ? Spero che altri come me si ribellino a questo e continuino ad usare solo ed esclusivamente parole italiane, musica per le orecchie di chi ascolta (ammesso che il cervello sia connesso e qui i dubbi sono tanti) e che il riconoscimento di Dante Alighieri non passi solamente per i 700 anni dalla morte ( non si rivolti nella tomba messer Alighieri), ma che continui nei secoli con il miglior tributo che gli si possa attribuire; quello di continuare ad usare la Lingua Italiana negli scritti e nelle conversazioni senza farsi inquinare da virtuosismi del cavolo che servono solamente a far sembrare chi li usa piu’ stupidi di quello che sono.

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